Con l’entrata in vigore della “Certificazione della parità di genere” sarà possibile per le aziende adottare misure finalizzate a ridurre il divario di genere e a prevenire ogni forma di discriminazione all’interno dell’ambiente di lavoro. Adottando la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, le organizzazioni dovranno integrare negli obiettivi aziendali anche i principi di parità di genere tra uomo e donna, modellando un Sistema di gestione documentato che coinvolgerà sei aree correlate a indicatori di performance (KPI) che condurranno ad un punteggio (scoring) determinante per l’ottenimento della certificazione da parte di un Istituto di certificazione.
Questa progettualità bene si integrarsi con i sistemi di gestione già presenti in azienda (es.: ISO 9001, ISO 45001, Modelli 231/01), valorizzando le azioni attuate ed i risultati ottenuti, e fornendo supporto alla elaborazione dei Rapporti di sostenibilità ESG, di cui la parità di genere costituisce un fattore importante.
Alle aziende in possesso di tale certificazione saranno, inoltre, concessi i seguenti vantaggi:
- Un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 000 euro l’anno per ciascuna azienda, riparametrato e applicato su base mensile.
- Un punteggio premiale (talvolta obbligatorio) alle proposte progettuali presentate ai fini della concessione di agevolazioni relative a bandi europei, nazionali, regionali e locali;
- Un punteggio aggiuntivo in graduatoria, riconosciuto dalle Pubbliche Amministrazioni, per appalti e bandi di gara pubblici per l’acquisizione di servizi e forniture;
- Un impatto migliorativo sulla Brand Reputation dell’azienda agli occhi degli Stakeholder (un indagine dimostra che, tra i benefici riscontrati dalle aziende che attivano un percorso rivolto all’inclusione, viene citato un miglioramento del grado di coinvolgimento e confronto interno all’organizzazione e una maggiore apertura mentale dei dipendenti, un miglioramento della comunicazione e dell’ascolto e una propensione all’innovazione. Fattori che incidono poi a loro volta su business performance, brand reputation, attrazione dei talenti e engagement dei dipendenti).
Tuttavia, i benefici per le aziende non sono ancora finiti, anche le PMI dotate di Certificazione Parità di Genere potranno godere di un enorme vantaggio competitivo, ovvero quello di poter essere scelte o riconfermate come fornitori delle grandi aziende (con più di 50 dipendenti), per le quali è invece obbligatorio pubblicare il Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile.
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